Benvenuto nel mio blog: Filosofia e Poesia per la Vita

Questo blog nasce da una passione per la filosofia e la poesia coltivate ormai da lungo tempo e come tali intimamente legate all'esistenza, al mio modo di vedere il mondo.
Alla filosofia devo la capacità di indagare ciò che mi circonda in un viaggio che permette un divenire che non cristallizza il pensiero; al contrario la vera ricchezza di un percorso non è la meta ma il processo stesso alla conoscenza e alla condivisione di ciò che via via si apprende.
Alla poesia credo che tutti siamo debitori della bellezza e della musicalità con cui riveste la vita; grazie ad essa si comprende il potere evocativo della parola, la sintesi emotiva e razionale che possono essere racchiusi in pochi versi.
Invito chiunque voglia condividere questi interessi a colloquiare sui temi da me o da altri esposti perchè ognuno esprima il proprio pensiero nel rispetto di quello altrui, tenendo fede, cioè, alla finalità del dialogo filosofico.

mercoledì 16 dicembre 2009

Origine del concetto di persona nella storia del pensiero occidentale


Nell'iter formativo universitario che ho affrontato a Padova non posso non ricordare uno dei corsi più belli ed interessanti che abbia avuto modo di seguire, quello di Storia della Filosofia del professor Enrico Berti sull'Identità e persona nel pensiero contemporaneo.
La riflessione sul concetto di persona è ormai un'esigenza inalienabile perchè a fondamento di importanti orientamenti bioetici, di considerazioni politiche e di impostazioni morali che investono tanto la sfera del privato quanto la sfera dell'azione sociale, estendendosi in questo senso anche all'etica ed oltre, come accennerò ripercorrendo molto sinteticamente le parti importanti delle dispense che conservo come un grande tesoro.
Le vicende storiche del concetto di persona portano ad una curiosa constatazione, cioè che quanto più è andata accentuandosi la consapevolezza del valore della persona dal punto di vista morale e giuridico (il vertice è rappresentato da Kant) tanto più è entrata in crisi la convinzione del suo spessore ontologico, cioè del suo carattere di sostanza, di soggetto irriducibile alle sue attività. Proprio questa sfasatura ha contribuito a recuperare da qualche tempo al recupero di quello spessore come condizione necessaria a spiegare fenomeni fondamentali, quali la comunicazione intersoggettiva e la persistenza dell'identità personale.
Infatti si può concordare sull'idea che, se la persona non è sostanza, ben difficilmente può rendere ragione dei fenomeni che la riguardano e questo per motivi di ordine conoscitivi prima che di ordine pratico.
Si è scoperta la necessità "di tornare alla concezione classica, secondo la quale la persona è una sostanza individuale, cioè un substens , di natura razionale, cioè intenzionata all'universale e quindi libera nei confronti di ogni condizionamento particolare" . Pur non soddisfando in tutto le esigenze odierne evocate dalle nuove scienze (antropologia, psicologia etc.), la concezione classica è da questo punto di vista aperta e suscettibile di integrazioni.
Oggi Berti ritiene fondamentale approfondire, dal punto di vista specificatamente filosofico, il concetto di natura umana che non sempre si comprende come indissolubilmente legato al concetto di vita umana, "per cui la natura umana qualifica il soggetto come persona sin dal momento in cui esso inizia a vivere...non è sensato sostenere che l'uomo è solo un aggregato di cellule, perchè in tal modo ci si lascia sfuggire proprio ciò che le tiene innsieme e le fa essere un organismo unico , dotato di un'identica vita, cioè appunto un uomo; ne è sensato pensare che lo zigote è una cellula come le altre, poichè da essa si sviluppal'intero organismo, mentre dalle altre ciò non accade".
Come potete immaginare queste parole non lasciavano indifferenti noi studenti, accalcati in una delle aule più grandi del Liviano, pronti a discuterne subito dopo tra noi. In quei momenti avevo la netta percezione che stavamo facendo tutti insieme filosofia. Ero molto felice.

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