
Un panorama delle diverse posizioni che si affrontano nel dibattito odierno intorno alla persona incontra la stessa difficoltà che si presenta ad ogni tentativo di esporre il pensiero contemporaneo, qualunque sia l'aspetto sotto il quale viene considerato. "Mi sembra tuttavia di poter distinguere almeno quattro linee di tendenza, intorno a cui si raggruppano le posizioni odierne: a) le filosofie che, pur senza essere dei veri e propri personalismi, tuttavia riconoscono il valore della persona" . Tra queste ricordiamo in Germania la posizione di Schelher che nell'ambito della sua "etica materiale dei valori" considera la persona come il "portatore dei valori"; e di Jaspers, di tendenza esistenzialistica, concepisce l'esistenza come un "essere persona", ma non nel senso di un essere già dato, bensì nel senso di ciò che si deve diventare. Ricordiamo l'esistenzialismo di Sartre ed il neotomismo di Maritain in Francia; in Italia, Zamboni, Capograssi, La Pira e Pareyson. "b) i personalismi , , cioè le filosofie che sono interamente incentrate sul concetto di persona e lo assumono come proprio fondamento" . Ci riferiamo principalmente al personalismo francese rappresentato soprettutto da Monier, ripreso anche da Berdiaev, Lacroix e Nédoncelle. In Italia questa filosofia si diffonde dopo la crisi dell'attualiusmo Gentiliano con Carlini, Sciacca, Guzzo e Battaglia. Diverso il caso di Stefanini che pur incentrando la sua filosofia sulla persona non rifiuta le categorie della metafisica classica(inseità, perseità, razionalità) per meglio specificare tale concetto. c) "le filosofie che negano l'esistenza, o la conoscibilità, o il valore della persona", in cui Berti fa rientrare Nietzsche, Heidegger e Vattimo, Deluze e Guattari, Skinner. d) "le diverse forme di ritorno alla persona o, più propriamente, di riscoperta della persona" in cui emergono Hannah Arendt, Apel Habermas, dal neurologo Eccles e dagli esiti della filosofia analitica angloamericana di Frege, Strawson, Kripke e Wiggins.
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