Benvenuto nel mio blog: Filosofia e Poesia per la Vita

Questo blog nasce da una passione per la filosofia e la poesia coltivate ormai da lungo tempo e come tali intimamente legate all'esistenza, al mio modo di vedere il mondo.
Alla filosofia devo la capacità di indagare ciò che mi circonda in un viaggio che permette un divenire che non cristallizza il pensiero; al contrario la vera ricchezza di un percorso non è la meta ma il processo stesso alla conoscenza e alla condivisione di ciò che via via si apprende.
Alla poesia credo che tutti siamo debitori della bellezza e della musicalità con cui riveste la vita; grazie ad essa si comprende il potere evocativo della parola, la sintesi emotiva e razionale che possono essere racchiusi in pochi versi.
Invito chiunque voglia condividere questi interessi a colloquiare sui temi da me o da altri esposti perchè ognuno esprima il proprio pensiero nel rispetto di quello altrui, tenendo fede, cioè, alla finalità del dialogo filosofico.

martedì 15 dicembre 2009

Il "Don Giovanni" di Mozart attraverso la filosofia di Kierkegaard


Desta in me molta curiosità l'attenzione la modalità con cui un filosofo come Kierkegaard, giovane, tormentato, irrequieto colga in chiave filosofica la distinzione tra amore che coinvolge la totalità dell'uomo e quello effimero, disinteressato dell'amore sensuale che noi oggi definiremmo "ridotto alla sfera sessuale". Con il don Giovanni, nella cui figura il desiderio è assolutamente determinato come tale, si apre lo spazio in cui può agire la capacità di seduzione. Come seduttore, sostiene Kierkegaard, l'amore di don Giovanni è sensuale e non psichico, è l'amore sensuale che per sua stessa natura non è fedele, al contrario "è privo di fede, non ama una ma tutte, vale a dire seduce tutte. Esso infatti è soltanto nel momento, ma il momento è concettualmente pensato come la somma dei momenti" .
Mentre l'amore che fa riferimento alla psiche, ossia all'anima, è amore fedele e non si riduce come l'amore sensuale al fatto che "resta sempre una ripetizione" . L'amore psichico ha in sé il dubbio, l'inquietudine, s'interroga se sarà felice, se vedrà soddisfatto il proprio desiderio, al contrario dell'amore sensuale che non ha preoccupazioni.
Ma Kierkegaard getta uno sguardo più profondo nel sottolineare la differenza tra l'amore psichico definito "qualitativo"ossia attento all'individualità e sussistente nel tempo, e l'amore sensuale, "quantitativo" per cui la femminilità è completamente astratta, ed è sparizione nel tempo, e per il quale l'unico mediatore capace di esprimerlo è proprio la musica. Quest'ultima, infatti, "è adattissima a far questo perchè più astratta del linguaggio, e quindi non dice il singolare ma l'universale ma l'universale in tutta la sua universalità" che, tuttavia, non è raggiunta attraverso la riflessione astratta, bensì nella concreta immediatezza. Per il protagonista, infatti, certe differenze non valgono tanto da affermare "Io non sono affatto un marito che ha bisogno di una fanciulla straordinaria per essere felice, ciò che mi rende felice l'ha ogni fanciulla e quindi le prendo tutte"(verso tratto dall'op. mozartiana composta sul libretto di Lorenzo Da Ponte). Dunque quello che Don Giovanni cerca non è lo straordinario , ma l'ordinario, ciò che ogni donna ha in comune con ogni altra donna.
A questo punto il filosofo s'interroga sul potere seducente dell'esteta che non fa leva su una strategia "qualitativa" e individualizzante per conquistare i suoi oggetti del desiderio per concludere che questa sua forza "E' quella del desiderio, l'energia del desiderio sensuale. In ogni donna egli desidera la femminilità tutt'intera, è sta lì la potenza sensualmente idealizzante con la quale in un sol colèpo abbellisce ed espugna la sua preda. Il riflesso di questa gigantesca passione abbellisce e perfeziona il desiderato, che rispecchiando in essa, arrossisce di accresciuta bellezza. come il fuoco dell'entusiasmo illumina con seducente splendore anche quegli estranei che si trovino in rapporto con lui, così don Giovanni trasfigura ogni fanciulla, ma in un senso molto più profondo, poichè il suo rapporto con lei è un che d'essenziale. Per lui scompaiono dunque le differenze finite di fronte a quella che è la cosa più importante: una donna"

1 commento:

  1. aggiungo del silenzio e nulla tolgo
    fuori senso all'esame dell'"altro".
    questo nulla toglie al concreto che ognuno può esaminare dal suo punto di vista.
    in realtà il racconto è nel viaggio che ha con tatti e questi lo sono per ogni condizionale rapporto...inutile altrimenti,ecco quindi la musica che tiene i suoni nel suo diveniente ,di ciascuno.
    ti ringrazio comunque,il fatto diviene un gioco di parole e quindi un controsenso se non è musicalmente valido,adatto ,oggi,al momento.
    grazie

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