Benvenuto nel mio blog: Filosofia e Poesia per la Vita

Questo blog nasce da una passione per la filosofia e la poesia coltivate ormai da lungo tempo e come tali intimamente legate all'esistenza, al mio modo di vedere il mondo.
Alla filosofia devo la capacità di indagare ciò che mi circonda in un viaggio che permette un divenire che non cristallizza il pensiero; al contrario la vera ricchezza di un percorso non è la meta ma il processo stesso alla conoscenza e alla condivisione di ciò che via via si apprende.
Alla poesia credo che tutti siamo debitori della bellezza e della musicalità con cui riveste la vita; grazie ad essa si comprende il potere evocativo della parola, la sintesi emotiva e razionale che possono essere racchiusi in pochi versi.
Invito chiunque voglia condividere questi interessi a colloquiare sui temi da me o da altri esposti perchè ognuno esprima il proprio pensiero nel rispetto di quello altrui, tenendo fede, cioè, alla finalità del dialogo filosofico.

domenica 6 dicembre 2009

Leopardi tra poesia e filosofia

Nel 1818, nel Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica , Leopardi non prende parte alla disputa tra classicisti e romantici, tra poesia autentica e schemi imposti dalle istituzioni. Rifiuta altresì un confronto con i suoi contemporanei perchè sono estranei al senso della poesia, sono infondo giornalisti e filosofi. Leopardi, come poeta, parla di una natura incorrotta, intatta, vergine quale contenuto di una poesia eterna che si appropria di modelli appartenenti all'antichità intesa come stato originario, stato mitico pieno di eventi meravigliosi.
Infondo però sia la poesia che la filosofia fanno appello all'inganno, la prima all'inganno dell'immaginazione, la seconda all'inganno messo in atto dalla persuasione. Nello Zibaldone di pensieri , Leopardi si chiede" Quanto l'immaginazione contribuisca alla filosofia (ch'è pur sua nemica), e quanto sia vero che il gran poeta in diverse circostanze avria potuto essere un gran filosofo(...) Proprietà del vero poeta è la facoltà e la vena delle similitudini. L'animo in entusiasmo, nel caldo della passione ec. ec. discopre vivissime somiglianze tra le cose. Un vigore anche passeggero del corpo, che influisca sullo spirito, gli fa vedere dei rapporti fra cose disparatissime(...)a cui non aveva mai pensato, gli da insomma una facilità mirabile di ravvicinare e rassomigliare gli oggetti delle specie più distinte, come l'ideale col più puro materiale, d'incorporare vivissimamente il pensiero più astratto, di ridur tutto ad immagine, e crearne delle più nuove e vive che si possa credere "

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