
Nel guardare il video si ha quasi la sensazione che il limite sia una linea che all'uomo è data la possibilità di superare, mai in modo definitivo, ma solo per pochi attimi in cui ci si trans-forma, momenti in cui si forzano i legacci è si è oltre se stessi.
Si può far corrispondere l’origine dell’idea di limite con i primi ricorsi al logos, alla ragione da parte dei savi ellenici. Già i pitagorici infatti cominciano a parlare del peras (confine, limite) come dell’antitesi positiva rispetto alla negatività dell’ apeiron (infinito). Da notare in prima istanza la diversa concezione di limite, di confine che si ha in antichità e quella dei nostri giorni dell’esistenzialismo. La corrente esistenzialista considera il limite come insufficienza e instabilità della natura umana, quindi con un’accezione decisamente negativa. Comunque non vi è dubbio sul fatto che l’idea di limite sia l’incipit per tutto il pensiero filosofico che si svilupperà col tempo. Si può ritenere il limite come il padre della filosofia, il quale prima mette dei confini alle certezze tradizionali (mito e poesia) criticandole alla luce della ragione, poi fa di tali confini dei punti stabili che però con l’avvento della filosofia moderna pian piano crolleranno, sotto i colpi del criticismo kantiano prima e del decostruzionismo nitzscheano-derridiano poi.
Qui è compresa pure la visione cristiana, che fa coincidere il limite con la dottrina del dogma, il limite imposto da Dio. E così Copernico, Galileo, Giordano Bruno trovano la loro strada sbarrata all’interno di una tale mentalità. Bisognerà aspettare l’illuminismo con i vari Voltaire, Kant ed altri e più concretamente forse il positivismo per un cambio di fronte. Superati i muri di un esagerato conservatorismo, odiernamente il limite si configura come una continua ricerca della frontiera ulteriore in tutti i campi, specialmente in quello scientifico. Estremamente attuali sono i diverbi riguardanti la procreazione assistita, che mettono sul banco degli imputati la scienza, della quale vanno definiti i confini, sulla base di valori morali che non possono essere ignorati.
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